Nome di battaglia "Pampurio".
Operò sullʼAppennino tosco-emiliano prima nella 36.a brigata Bianconcini Garibaldi e poi nella 62.a brigata Camicie rosse Garibaldi con funzione di comandante di battaglione.
Catturato, nel settembre 1944 dai nazisti di stanza a Loiano, riuscì a fuggire.
Prese parte al combattimento del 2.10.1944 contro i nazifascisti che ebbe luogo a Molino e S. Anna presso Caʼ del Vento (Monterenzio) vicino allʼinfermeria base delle brigate Montagna.
Rimasto gravemente ferito «al ventre, non essendovi le condizioni per operarlo e nemmeno era possibile un suo trasferimento in un luogo dove potesse essere operato, la sua morte - avvenuta il 4.10.1944 - divenne una certezza consapevole, sopportata con coraggio e dignità ammirevoli».
Riconosciuto partigiano dallʼ1.10.1943 al 4.10.1944.
Gli è stata conferita la medaglia dʼargento al valor militare alla memoria con la seguente motivazione:
«In unʼardua azione rivolta ad impedire il collegamento di reparti nemici, veniva attaccato da una forte pattuglia tedesca.
Essendosi difeso fino allʼultima cartuccia ed avendo rifiutata la resa, veniva sopraffatto e colpito a morte.
Fulgido esempio di attaccamento al dovere e di indomito coraggio».
S. Anna di Monterenzio, 4 ottobre 1944.